Manuela Beltramini
Il catapan di Codroipo (1551)
A partire dai primi anni del XVI secolo e fino al 1589, a Codroipo si succedono diversi pievani che non dimorano in loco, lasciando ogni cura spirituale ai vicari, quali supplenti e referenti di una parte delle rendite. Di quest’ultimo periodo, trascorso senza particolari accadimenti per la pieve, rimangono numerosi documenti, redatti su iniziativa dell’assemblea dei capifamiglia, che aveva il compito di eleggere il vicario e di amministrare il patrimonio della chiesa. Uno di questi documenti è il Catapan compilato dal notaio e chierico udinese Floriano Candonio. Come gli altri catapani cinquecenteschi, il codice di Codroipo è una copia notarile di un esemplare antecedente, oggi scomparso. Nonostante gli aggiustamenti e i probabili tagli, il quadro cronologico che esce dal libro rispecchia quello più generale riguardante la storia di Codroipo, contrassegnato anch’esso dalla mancanza di documenti per il secolo XIV, andati perduti nel corso delle ripetute devastazioni della villa.
Manuela Beltramini, Il catapan di Codroipo (1551), Udine, Istituto Pio Paschini per la Storia della Chiesa in Friuli, 2007, pp. 277 (Fonti per la Storia della Chiesa in Friuli, 10).